Roma, 28 maggio 2024 – L’Organo di Vigilanza sulla Parità di accesso alla rete di TIM (OdV) ha presentato oggi, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio della Camera dei Deputati, la Relazione Annuale 2024 sull’attività svolta e sui risultati conseguiti nell’anno 2023, indicando il Piano delle attività per l’anno in corso.
Autorità, Signore e Signori,
è con enorme piacere che do il benvenuto, anche a nome dei miei colleghi, al consueto incontro, che presenta le attività svolte dall’Organo di Vigilanza nell’anno appena trascorso.
Prima di entrare nel merito, mi sia consentito rivolgere un ringraziamento al Presidente della Camera, per averci voluto ospitare nella splendida cornice della Sala della Regina qui, a Palazzo Montecitorio.
Rivolgo un cordiale saluto ai presenti e un ringraziamento al Ministro del MIMIT, Sen. Adolfo Urso, che sarà con noi in collegamento, , alla Presidente di Telecom Italia, Avv. Alberta Figari e al Collegio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella persona del suo Presidente, Dott. Giacomo Lasorella, per aver accettato il nostro invito.
L’IMPEGNO DELL’ORGANO DI VIGILANZA NELL’ANNO 2023 E LA COLLABORAZIONE CON AGCOM
Questa è la seconda relazione dell’attuale Organo di vigilanza, il cui mandato è iniziato nel dicembre 2022.
Il documento, che oggi illustrerò, rappresenta – ormai da 14 anni a questa parte – il modo per comprendere le attività e i risultati dell’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete TIM relativamente all’anno trascorso.
Il 2023 è stato un periodo di intenso lavoro per l’Organo di vigilanza, caratterizzato dalla sperimentazione di un nuovo assetto funzionale, delineato da AGCom, con la delibera n. 401/22/CONS. Questo, voluto dal Regolatore, nel novembre 2022, ha notevolmente potenziato le prerogative e l’indipendenza dell’OdV, rafforzando ulteriormente il suo ruolo nel garantire la non discriminazione e la parità di trattamento nell’accesso alla rete TIM.
Un punto di particolare rilievo su cui vorrei soffermarmi, frutto delle previsioni regolamentari del 2022, è stato l’ampliamento del perimetro di indagine dell’Organo, in linea con i nuovi indirizzi AGCom, che ha riguardato le attività del 2023, tese a vigilare con ancor maggiore attenzione sui temi e sulle sfide che caratterizzano il settore delle comunicazioni.
Nel corso del 2023, l’OdV ha continuato l’attività di monitoraggio degli “Impegni” ex Delibera n. 718/08/CONS. In tale contesto, TIM ha presentato all’Organo, in due occasioni, i risultati dei sondaggi effettuati periodicamente per rilevare l’andamento del Customer Satisfaction Index. Devo dare, tra l’altro, atto di come sia rimasta costante l’attenzione riguardo all’indice di soddisfazione espresso dagli operatori Wholesale relativo alla qualità dei servizi offerti da TIM nei processi di delivery e assurance.
L’Organo di vigilanza ha proseguito, poi,
- il consueto monitoraggio della parità di trattamento basato sui nuovi KPI definiti dall’Autorità con la Delibera n. 395/18/CONS,
- e l’attività di verifica della pubblicazione da parte di TIM della documentazione richiesta dagli impegni.
Competenze queste che hanno riguardato diversi ambiti, tra cui l’istituzione di nuovi sistemi di incentivi e la garanzia di trasparenza nei processi di monitoraggio.
Inoltre, nell’anno trascorso, si è ulteriormente consolidata la sinergia con l’Autorità. L’attività dell’OdV, non si è, infatti, limitata solo all’ordinaria vigilanza sulle prescrizioni stabilite nella Delibera n. 718/08/CONS, ma si è sviluppata anche in specifiche analisi e studi richiesti dall’Autorità.
È continuata, altresì, la vigilanza attiva. In linea con gli anni precedenti – oltre alle verifiche on-site sul processo di de-saturazione degli apparati ONU (optical network unit) della rete FTTC per garantire la parità di trattamento di tutti gli operatori in situazioni di scarsità di risorse di rete – è stata condotta l’analisi di qualità del nuovo data base NetMap, secondo quanto previsto dalla Determinazione n. 9/2019. Al riguardo, si è registrato un continuo miglioramento del livello di precisione delle informazioni riferite alla localizzazione degli indirizzi.
Non da ultimo, vorrei sottolineare il contributo tecnico fornito dall’Organo nell’attuazione del decommissioningdelle centrali locali.
Il processo di ottimizzazione, necessario per favorire la transizione verso la rete di accesso di nuova generazione in fibra ottica, ha portato, a settembre del 2023, alla pubblicazione della Delibera n. 238/23/CONS con cui sono stati approvati gli esiti delle attività di vigilanza e si è proceduto a pubblicare la lista delle centrali da dismettere. Quelle che risultano rispettare i requisiti previsti dalla regolamentazione, in termini di copertura NGA e percentuale di migrazione dei clienti dal rame alla fibra, sono ben 1.342.
Per queste è stato, quindi, possibile avviare il relativo processo di switch-off della rete in rame.
Accanto a questi aspetti, vorrei evidenziare anche il ruolo – acquisito sul campo – da parte dell’OdV, di interlocutore privilegiato, intervenendo anche su specifiche segnalazioni riguardanti talune criticità tecniche. Numerose sono state le audizioni, gli incontri e i momenti di confronto sia con gli Uffici dell’Autorità sia con gli operatori.
LE PROSPETTIVE PER IL 2024
Le attività che hanno riguardato l’Organo nell’ultimo anno – che per esigenze di brevità, ho potuto, in questa sede, solo elencare – mostrano l’impegno in un mercato, quello delle telecomunicazioni, da sempre caratterizzato da accentuato dinamismo.
Il 2024 è – e si preannuncia (verosimilmente) – ricco di novità.
NOVITÀ CONSOLIDATE: L’ANALISI DI MERCATO E IL NUOVO RUOLO DELL’ODV
Un anno ricco di novità, rappresentato dalla recente approvazione da parte di AGCom, dell’Analisi coordinata dei mercati dell’accesso alla rete fissa di TIM per il quinquennio 2024-2028, con la Delibera n. 114/24/CONS, che introducesignificative modifiche regolamentari.
Infatti, l’evoluzione delle dinamiche competitive rilevata nei mercati dei servizi all’ingrosso di accesso locale e dei servizi di capacità dedicata, ha portato a individuare aree del Paese pienamente concorrenziali in cui sono stati rimossi gli obblighi regolamentari sino a oggi imposti a TIM; così come il mercato dei servizi di accesso centrale all’ingrosso (servizi bitstream) è risultato, in esito all’applicazione dei tre criteri di cui all’articolo 78 del Codice delle Comunicazioni elettroniche, non più suscettibile di regolamentazione ex ante.
Allo stesso modo, in altre aree del Paese (i Comuni contendibili), in cui è stata riscontrata una pressione concorrenziale significativa, ma non ancora consolidata, viene alleggerito il solo obbligo di controllo dei prezzi per i servizi attivi, mentre, con riferimento a quelli di accesso passivo su rete FTTH, è stato imposto l’obbligo di fornitura a condizioni tecniche ed economiche eque, ragionevoli, trasparenti e non discriminatorie.
Da una prima lettura dell’articolato provvedimento, in linea con le tendenze europee, si registra, senza dubbio, un’oggettiva riduzione/rimodulazione di alcune misure regolamentari in capo all’operatore in SMP, ma anche la conferma di obblighi di accesso e non discriminazione, e il conseguente rafforzamento delle azioni di vigilanza e monitoraggio da esercitare nei confronti di TIM.
In questa prospettiva, evidenzio, con favore, l’ulteriore coinvolgimento dell’OdV come ausilio agli Uffici dell’Autorità.
Accanto alle tradizionali funzioni, affidate all’Organo, sul rispetto degli obblighi di non discriminazione, si prevede il suo coinvolgimento:
- nell’attività dell’Unità per il Monitoraggio, prevista della delibera n. 321/17/CONS, che sarà riavviata al fine di facilitare l’estensione del modello di disaggregazione delle attività di provisioning e assurance ai servizi VULA FTTH;
- nell’attività di vigilanza sul rispetto degli obblighi di accesso ai servizi passivi su rete primaria e secondaria;
- nei lavori del Tavolo Tecnico permanente che AGCom prevede di avviare al fine di monitorare costantemente le transazioni del mercato sull’accesso ai servizi passivi in fibra[1];
- nelle attività che l’Autorità è tenuta a svolgere per la verifica dei parametri di copertura e migrazione ai fini del decommissioning.
Indipendentemente da quella che può apparire una mera – e tecnica – elencazione, vorrei focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti.
Questo ulteriore rafforzamento del ruolo dell’OdV, come ausilio tecnico-operativo dell’Autorità, conduce sempre più a far coincidere le funzioni dell’Organo di vigilanza con la figura di quel “fiduciario di controllo, la cui identità e il cui mandato dovrebbero essere approvati dall’autorità nazionale di regolamentazione”, comeprevisto dal considerando n. 207 del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche.
Figura, chiamata a presidiare l’attuazione degli impegni assunti dall’operatore SMP, per risolvere o prevenire le criticità concorrenziali.
In tale contesto, vorrei porre l’accento – ancora una volta – sul tema della parità di trattamento, in particolare, all’accesso alla rete in fibra e all’importante previsione introdotta in merito alla fornitura dei servizi di accesso passivo su rete FTTH a condizioni tecniche ed economiche eque, ragionevoli, trasparenti e non discriminatorie.
Quanto disposto da AGCom sui servizi passivi appare fondamentale per promuovere un ambiente competitivo e dinamico sotto il profilo della concorrenza infrastrutturale, dove le aziende possano operare in modo imparziale e paritario e i consumatori beneficiare di una maggiore scelta nei servizi di alta qualità.
Tale circostanza responsabilizza particolarmente l’Organo di vigilanza nello svolgimento dei compiti specifici affidati per assicurare la parità di trattamento e non discriminazione nell’accesso a detti servizi, da parte degli operatori alternativi.
Da ultimo, vorrei richiamare l’attenzione sulle regole in materia di decommissioning, tema centrale per una policy che intende favorire lo svilupparsi di processi competitivi virtuosi sui servizi NGA.
Se da un lato, la chiusura delle centrali rappresenta un elemento favorevole al miglioramento dell’efficienza produttiva di TIM, dall’altro lo switch-off della rete richiede una transizione “programmata” e “ordinata” nel passaggio dal rame alla fibra, al fine di scongiurare distorsioni nella concorrenza, nonché disservizi per l’utenza.
Al riguardo, risultano condivisibili le nuove disposizioni sul processo di migrazione dai servizi di accesso offerti da TIM sulla rete in rame a quelli sulla rete in fibra, introdotte dall’Autorità, con la nuova Analisi di mercato, in quanto dirette:
- da un lato, ad accelerare lo svolgimento di tale processo, attraverso una riduzione dei tempi di stand still, propedeutici all’avvio in concreto della fase di switch-off delle Centrali interessate;
- dall’altro, a confermare o ad aggiornare, una serie di criteri e parametri volti ad assicurare che l’intero processo si svolga in modo certo e ordinato nell’interesse di TIM (quale titolare delle centrali), degli OLO, che usufruiscono dei servizi attestati su tali centrali, e dei rispettivi clienti.
NOVITÀ IL NUOVO ASSETTO RIORGANIZZATIVO DI TIM E LA SEPARAZIONE LEGALE DELLA RETE DI ACCESSO FISSA
Le novità nel 2024, però, non sembrano finite, in quanto, come noto, la Società TIM ha avviato un processo di riorganizzazione strutturale delle proprie attività, al termine del quale sarà realizzata la separazione proprietaria tra l’attività di gestione della rete e quella dei servizi. Attualmente, è circostanza nota, l’operazione è stata sottoposta al vaglio delle competenti istituzioni europee, nonché formalmente annunciata a quelle nazionali.
In questa prospettiva, come la stessa Autorità ha rilevato al termine dell’analisi di mercato, si annunciano possibili, rilevanti modifiche nello stesso quadro regolamentare appena varato. A mio giudizio, tali modifiche si potrebbero configurare, in realtà, come un vero e proprio tsunami, in quanto un cambiamento strutturale così rilevante, come la separazione proprietaria – con conseguente superamento del modello dell’integrazione verticale di TIM – porta, inevitabilmente, a dover ripensare tutti i parametri e tutti gli obblighi, così come delineati negli ultimi 25 anni nelle varie analisi di mercato.
In tale possibile scenario, dovranno essere ridefinite necessariamente le stesse funzioni di vigilanza, rispetto alle quali, come OdV, auspichiamo comunque un opportuno coinvolgimento, forti delle competenze maturate in questi quindici anni di intensa attività.
CONCLUSIONI
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo delle attività dell’Organo di vigilanza nel corso del 2023, a partire dai componenti, Prof. Fabio Bassan, Prof. Nicola Blefari Melazzi, Prof. Fabrizio Dalle Nogare, Dott. Giacomo Vigna. Preme, altresì, sottolineare il supporto fornito a questo Collegio da tutto il personale, che sentitamente ringrazio.
Le telecomunicazioni, quale pilastro dell’Era Digitale, hanno guidato la rivoluzione di questi ultimi anni: progressi enormi si sono registrati in termini di maggior capacità di trasmissione, velocità di connessione, stabilità e sicurezza delle comunicazioni. Aspetti questi che hanno aperto nuove sfide in termini di regolamentazione e di accesso alla rete – e inevitabilmente di parità di trattamento e di non discriminazione, oggetto, queste ultime, come noto, delle attività dell’OdV.
È stato un anno di intenso lavoro, che ci ha visto riuniti con cadenza sistematica.
Nel perimetro dei nostri compiti, abbiamo “imparato” come la complessità tecnologica apra spazi importanti anche per l’Organo di Vigilanza, chiamato rapidamente ad adeguarsi al mutare dei contesti. Si è cercato di farlo, con la consapevolezza che le sfide non sono terminate. Siamo quindi sempre più determinati a proseguire nel nostro impegno, adattando ruolo e funzioni agli scenari tecnologici in costante evoluzione e reinterpretando i principi fondamentali nel nuovo assetto.
Del resto, è sempre valido il principio enunciato da Charles Darwin nel 1809: “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”.
Grazie per l’attenzione
Antonio
Martusciello
[1] Si tratta dei semi-GPON, Full-GPON, P2P e End to End.