Per respirare aria di casa Antonio prenota da Felice al Testaccio per il piu’ “pepato” del cacio e pepe. Curiosi di sapere chi è votaAntonio votaAntonio votaAntonio? Leggete fino alla fine. Intanto vi presento S.A.R Elena d’Assia, pittrice come lo era la nonna Mafalda di Savoia, in partenza per Napoli per solenne inaugurazione della scuola di Torre del Greco voluta dall’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle reali tombe del Pantheon. La data non è scelta a caso, è il Giorno della Memoria. Per non dimenticare il suo sacrificio, morta nei campi di concentramento. Lo stesso giorno Prima Assoluta di un capolavoro assoluto: La zona d’interesse, candidato a una cinquina di oscar, tra cui miglior film e migliore regia. E’ il regista inglese Jonathan Glaze a cimentarsi con la ferita mai rimarginata dell’Olocausto. A pochi centinaia di metri dal campo di concentramento di Auschwitz. , ecco il quadretto della la famiglia perfetta del comandante, cinque figli che trascorrono la propria quotidianità fra tuffi in piscina, gite sul fiume, mentre la madre coltiva giardino, orto e vigne, volutamente tutti ciechi all’orrore che si sta consumando al di là del muro che li divide. Sullo sfondo le ciminiere sputano fumo nero dei corpicini che bruciano nei crematori. Elena, educazione e classe che non si comprano, non si associa alla richiesta della famiglia Savoia che si è rivolta alla Repubblica, o meglio alla sua carta costituzionale per riavere i gioielli della corona.
La vicenda ha del surreale, i Savoia reclamanoiun tesoretto da 300 milioni che la famiglia lasciò nel 1946 e invocano i principi di quella Costituzione nata dalle ceneri del regno dei loro avi. Sic transit gloria mundi. 80 anni fa Mafalda veniva deportata a Buchenwald con l’inganno e 30 anni fa nasceva Forza Italia. Era il 13 settembre del 1993: Silvio Berlusconi invito’ ad Arcore, 20 dirigenti di Publitalia, la concessionaria di pubblicità del gruppo Fininvest per “metterli al corrente” di una iniziativa rivoluzionaria. Attovagliamento: menù tricolore, pasta al pomodoro, penne alla panna, rigatoni al pesto, rigorosamente senza aglio; e poi, un trionfo di cibo colorato in bianco rosso e verde, l’identificazione della bandiera italiana. Il Presidente illustrò il progetto, ognuno di loro avrebbe dovuto selezionare i potenziali candidati per un rassemblement moderato. L’ ampiezza della coalizione era l’elemento vincente: quanto più estesa era, tanto più sarebbe stato agevole vincere nei singoli collegi uninominali. L’elemento determinante però era il leader, ovvero colui il quale avrebbe dovuto guidare la coalizione. Da sinistra c’era Achille Occhetto, a capo della cosiddetta gioiosa macchina da guerra, dall’altra un leader che doveva ancora materializzarsi. Chi sarebbe stato il capo del rassemblement moderato, visto che Segni e Martinazzoli avevano declinato?”….Un minuto di silenzio e Berlusconi si riprese la scena: ” Arriveranno milioni di cartoline e fax ( 31 anni fa non si usavano le email! ) e invocheranno la mia discesa in campo”. Berlusconi si congedò’ lasciando la “cosa” nelle mani di Antonio: “Da domani, torni a Napoli e ti occupi di organizzare il nostro nuovo partito che, fino a fine gennaio, nessuno dovrà sapere che esiste”. Il resto è storia: nel 1994 vinsero le elezioni con Berlusconi nominato Presidente del Consiglio. Abbracci, commozione:”
Antonio, ti rendi conto da settembre a oggi cosa siamo riusciti a fare?” Antonio Chi? ” Berlusconi era questo, un uomo capace di realizzare ogni cosa che ritenesse di voler portare a termine. Con lui l’impossibile diventava possibile. Sono onorato di aver condiviso con Lui i momenti più belli della creazione di FI e, forse, i momenti più belli della mia”, conclude Antonio Martusciello, fondatore di FI, già deputato e Componente della Consulta del Presidente di Forza Italia. Curriculum che non finisce più: Commissario dell’autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, professore di sociologia, docente di diritto dell’informazione. Oggi Presidente dell’organo di vigilanza delle reti Tim e Presidente di Grandi Stanzìoni Immobiliari. Perchè ha lasciato la politica nel 2005? “Perchè non trovavo corrispondenza fra la mia passione politica e la gestione locale di FI”. Su binari paralleli, ma uniti dalla stessa condivisione di ideali liberali, il fratello Fulvio Martusciello, coordinatore FI per il Sud e parlamentare europeo, in corsa per le prossime elezioni. Antonio se il fratellino la chiamasse? “Mai dire mai”.
